25/11/2025
TEST DEI 10.000 METRI — PERCHÉ È FONDAMENTALE PER OGNI ATLETA IBRIDO Nel percorso di crescita dell’Asia Warriors Team, il test dei 10.000 metri rappresenta uno degli appuntamenti più importanti dell’anno. Non è “solo una corsa”: è una verifica, una misurazione, un punto di riferimento attorno al quale costruiamo tutta la programmazione di forza e resistenza dei mesi successivi. È il momento in cui mettiamo insieme tecnica, metodo, strategia, integrazione, gestione dello sforzo e ascolto del corpo. Un test che vale per tutti — a prescindere dall’età — perché il cronometro non giudica… misura. PERCHÉ I 10.000 METRI SONO COSÌ IMPORTANTI 1. PERCHÉ DEFINISCONO LO “STATO DI FORMA REALE” I 10 km corsi bene rappresentano il miglior compromesso tra: * resistenza, * capacità di sostenere un ritmo di soglia, * efficienza di corsa, * gestione mentale dello sforzo. Si tratta della distanza in cui l’atleta ibrido (forza + resistenza) può esprimere il massimo equilibrio tra le due qualità. 2. PERCHÉ SONO SCIENTIFICAMENTE AFFIDABILI I test sui 10.000 metri sono tra i più utilizzati nella metodologia moderna per stimare: * soglia lattacida, * VO₂max stimato, * ritmo gara sostenibile, * stato di freschezza/metabolismo, * capacità di costruire progressione. La distanza è abbastanza lunga da “dire la verità”, ma non così lunga da essere influenzata da variabili troppo complesse come una mezza maratona. 3. PERCHÉ SONO PERFETTI PER UN ATLETA IBRIDO Come Asia Warriors Team, la nostra filosofia è chiara: essere forti, resistenti, agili e completi tutto l’anno. I 10 km riassumono questo concetto: * la forza costruita al Lab permette stabilità e spinta; * il lavoro aerobico crea base; * il lavoro di qualità (Fartlek, salite, variazioni) sviluppa velocità controllata. Il test ci dice se stiamo bilanciando tutto in modo efficace. IL MOMENTO PERFETTO PER FARLO: ORA I migliori test sui 10.000 si ottengono con temperature comprese tra 8°C e 12°C. Quasi tutti i Personal Best mondiali e amatoriali avvengono in questo range. Perché? * meno rischio di surriscaldamento, * migliore rendimento cardiaco, * più stabilità nella gestione del ritmo, * percezione dello sforzo più bassa. Siamo a inizio dicembre, nel pieno della finestra ideale. COME AFFRONTEREMO IL TEST DEI 10.000 METRI 1. RISCALDAMENTO DI QUALITÀ 10 minuti di corsa in progressione (Z1 → Z2). Poi 5 minuti di respirazione controllata + attivazione dinamica (salti, mobilità, skip leggero). Il riscaldamento è un acceleratore di performance, non un dettaglio secondario. 2. STRATEGIA DEI PRIMI 5 KM La regola è una sola: non bruciarsi. Imposteremo il ritmo basandoci su: * ultimo test, * stima di Garmin, * sensazioni CONSERVATIVE. Primi 5 km: * ritmo costante, * controllo tecnico, * economia di corsa, * respirazione stabile. Questa è la base che decide tutto. 3. NUTRIZIONE DURANTE IL TEST Concetto chiave: A ritmo soglia utilizzi principalmente glucosio. Se non integri → “muro”. Per evitarlo: ➡️ dopo i primi 5 km, assumere 20-30 g di carboidrati (gel a rapida assimilazione). Ti mantiene lucido, ti dà spinta mentale, evita cali improvvisi. 4. SECONDI 5 KM: PROGRESSIONE Qui si decide il test. Negli ultimi 5000 metri: * incrementare gradualmente, * rimanere tecnici, * entrare nel ritmo gara alto, * spingere con lucidità. Il test si chiude forte ma non caotico. 5. DEFATICAMENTO Subito dopo: * 5 minuti di jogging leggero, * stretching dei principali distretti. L’obiettivo è riportare il corpo in ordine senza stress. 6. RESPIRAZIONE E RECUPERO Il test porta la FC molto in alto. Per questo la sessione si conclude a casa con: ➡️ 3–5 minuti di respirazione diaframmatica profonda I dati su Garmin confermano: * crollo dello stress, * miglior recupero, * adattamento più efficiente. L’USO INTELLIGENTE DELLA TECNOLOGIA Quello che stiamo facendo non è teoria. È ciò che ho testato su me stesso per tutta la stagione e al Triathlon Olimpico d'Iseo ho corso i 10000 in 45:16 dopo nuoto e corsa poco sopra la previsione Garmin, Il segreto? Tecnica + programmazione + tecnologia. Uno smartwatch usato bene: * non è un accessorio, * è un alleato, * è un moltiplicatore di performance. Quando lo porti sempre al polso, quando i dati sono coerenti, Garmin diventa incredibilmente preciso, soprattutto nelle: * previsioni ritmo gara, * stima soglia, * valutazioni carico/recupero. Garmin non dice sciocchezze. Dice solo la verità… se gli dai i dati giusti. PERCHÉ IL TEST DEI 10K È ANCHE UN TEST MENTALE Perché ti costringe a: * rispettare un ritmo, * non strafare, * avere disciplina, * controllare la tensione, * gestire l’adrenalina, * correre con la testa tanto quanto con le gambe. Ci allena a essere ciò che vogliamo essere: atleti ibridi completi, capaci di forza e resistenza, tecnica e strategia. IL TEST NON È SOLO UNA PROVA: È UN PUNTO DI PARTENZA Il risultato non va “giudicato”, va interpretato. Se esce bene → costruiamo sopra. Se esce meno bene → capiamo perché e sistemiamo. In entrambi i casi… è un successo. Ci darà: * le zone corrette per i prossimi allenamenti, * i ritmi da usare nelle variazioni, * la soglia più precisa, * la base della preparazione invernale. Da qui parte tutto. CONCLUSIONE Che tu sia un guerriero esperto o un atleta in crescita, il test dei 10.000 è un punto fermo della stagione. È onesto, diretto, meritocratico. Non guarda l’età, guarda il lavoro svolto. È il nostro modo di misurare chi stiamo diventando. Io ci sono. E per chi vuole davvero provarci, farò del mio meglio per portarvi al vostro picco, uno per uno. Run Like a Bullet, Run Like a Warrior.
04/11/2025
FARTLEK — IL GIOCO DELLA VELOCITÀ Il termine “Fartlek” deriva dallo svedese e significa letteralmente “gioco di velocità”. È una delle tecniche di allenamento più affascinanti e versatili nella storia della corsa, introdotta negli anni ’30 dal coach svedese Gösta Holmér, per migliorare le prestazioni dei fondisti e dei crossisti. L’idea era semplice, ma rivoluzionaria: allenare contemporaneamente velocità e resistenza, alternando tratti veloci e lenti, in un’unica sessione continua. Da allora, il Fartlek è diventato un pilastro dell’allenamento di ogni runner, dal principiante fino al maratoneta d’élite. Il Fartlek si basa su una variazione costante dell’intensità, del ritmo e dei tempi di recupero. Non esistono schemi rigidi: ogni atleta può adattarlo alle proprie sensazioni, al terreno e agli obiettivi. Si alternano fasi di spinta (veloce) e fasi di recupero attivo, senza mai fermarsi completamente. Il recupero, infatti, è rigorosamente attivo: si riduce l’intensità, ma si continua a correre. È un allenamento “vivo”, dinamico, in cui il corpo e la mente imparano a dialogare con lo sforzo. Il ritmo varia, il respiro cambia, ma la corsa non si ferma mai. PERCHÉ INSERIRE IL FARTLEK NELLA PROGRAMMAZIONE Nel nostro percorso Asia Warriors Team Run Like a Bullet, il Fartlek trova spazio come mezzo di allenamento mirato per sviluppare: * Capacità aerobica e anaerobica (migliora la soglia lattacida) * Efficienza neuromuscolare (stimola il reclutamento di fibre rapide e lente) * Capacità di gestione del ritmo (fondamentale in gara e negli allenamenti lunghi) * Adattabilità mentale, imparando a reagire ai cambi di ritmo e di fatica Questo tipo di lavoro prepara l’atleta non solo dal punto di vista fisiologico, ma anche mentale, aiutandolo a gestire l’intensità, il controllo e la consapevolezza del proprio passo. IL NOSTRO FARTLEK DI OGGI In questa sessione, abbiamo scelto di privilegiare una intensità blanda all’interno delle variazioni di ritmo, mantenendo poi un ritmo aerobico costante di 5’ al termine di ogni blocco. Un equilibrio perfetto tra spinta e controllo, per allenare il cuore e la mente senza mai arrivare al limite. Il risultato? Un lavoro che sviluppa la resistenza alla fatica, la capacità di recuperare correndo, e di saper dosare l’intensità in funzione delle proprie sensazioni. RISCALDAMENTO 15' in progressione da Z1-> Z2 AGGIUNGI QUALCHE ALLUNGO E QUALCHE ESERCITAZIONE TECNICA ALLA FINE DEI 15'. PRIMA DI SFORZI INTENSI SAREBBE SEMPRE UN BENE RISCALDARSI ADEGUATAMENTE. Lavoro RIPETERE 4 VOLTE Zone Passo : 10" forte Z6 + 50" piano Z1 20" forte Z6 + 40" piano Z1 30" forte Z6 + 30" piano Z1 5' Aerobici in Z2 DEFATICAMENTO 10' aerobici facile Nel nostro metodo, il Fartlek non è solo un allenamento: è una metafora del percorso sportivo. C’è una parte in cui si accelera, un’altra in cui si respira, ma l’importante è non fermarsi mai. “La velocità non è solo nei piedi, ma nella testa. È la capacità di adattarsi, cambiare ritmo e continuare a spingere anche quando il corpo dice di no.”
02/11/2025
🏛️ ROMA21K – LA CORSA NELLA STORIA La mezza maratona di Roma è una di quelle gare che profumano di storia, di passione e di Colosseo. Un percorso che attraversa il cuore della città eterna, e tra i tanti atleti ai nastri di partenza c’era anche il nostro Rosario “Boxer”, pronto a lasciare il segno. Partito nella terza wave, in mezzo a migliaia di runner, Rosario aveva un solo pensiero prima del via: “Spero di riuscire a trovare il mio ritmo, senza troppa ressa.” E così è stato. L’organizzazione impeccabile ha permesso a tutti di correre fluidamente, e Rosario — con il suo spirito da fighter — ha saputo gestire gara e ritmo in modo perfetto. Tempo ufficiale: 1h41’49’’. Un passo costante, una cadenza precisa, una gestione di gara da vero atleta. Rosario è da sempre un grande sportivo e, come tanti di noi, è tornato a cavalcare l’onda della corsa. Il 2025 sta diventando l’anno in cui molti di noi stanno riscoprendo il piacere del running, e Rosario ne è l’esempio perfetto. Ogni gara insegna qualcosa. Questa 21K ha lasciato a Rosario entusiasmo e la consapevolezza di poter migliorare ancora — soprattutto nella fase di alimentazione e integrazione, aspetti che ora sa gestire con maggiore precisione. La prossima volta lo vedremo di nuovo ai nastri di partenza della Mezza di Roma, con un obiettivo chiaro: migliorare il suo crono. Perché è così che si cresce: un passo, una gara, una stagione alla volta. “L’età avanza, ma con lei cresce anche l’esperienza. E con l’esperienza, la voglia di superarsi non si spegne mai.”
02/11/2025
IL PICCO PRESTAZIONALE: QUANDO TUTTO SI INCASTRA Esiste un periodo dell’anno in cui tutti i tasselli si incastrano alla perfezione: la preparazione, il recupero, l’adattamento è la fase agonistica. È quel momento in cui il corpo risponde, la mente è lucida e ogni sforzo trova il suo senso. Si chiama picco prestazionale. Per la mia stagione 2025, il picco era programmato per settembre, e così è stato. La gara di avvicinamento all’Elbaman è stata il Triathlon Olimpico di Iseo, dove — nella frazione di corsa — ho centrato l’obiettivo: correre i 10 km al mio passo ideale attuale, mantenendo un ritmo di 4:50/km, con ancora energie da spendere. Una gara veloce, tirata, che mi ha lasciato addosso la voglia di continuare a correre. Oggi è il 2 novembre, e come tanti ho seguito la Maratona di New York. Una gara leggendaria, vinta in volata da Kipruto su un altro K runner appena nove millesimi di differenza: due ore e nove minuti per coprire 42 km. Tempi di un altro pianeta. Ma la riflessione va oltre la prestazione. Mai come quest’anno la corsa ha avuto un’esplosione mondiale. C’è un ritorno naturale al gesto più antico, più puro, più umano che esista: correre. Correre è libertà, ma anche disciplina. Serve metodo, progressione e rispetto per il proprio corpo. Chi si allena con costanza deve imparare a gestire i ritmi, ad ascoltarsi e a evitare gli infortuni. Solo così si costruisce la vera resistenza, quella che non si misura in chilometri ma in equilibrio tra mente e corpo. Gli atleti d’élite, come i runners della maratona di New York, preparano l’intera stagione annuale con un solo obiettivo: raggiungere il picco prestazionale in quella data precisa, in quella gara, in quel momento , alcuni nella stessa stagione più momenti. Ecco, noi amatori dobbiamo fare lo stesso ma semmai, sarebbe saggio, un unico momento! Con cronometri diversi, certo, ma con la stessa mentalità. Creare i nostri obiettivi, programmare le tappe, rispettare i tempi. Non ci serve correre a 3'/km per sentirci atleti: ci serve la stessa dedizione però. Non per vincere contro gli altri, ma per vincere contro noi stessi.
02/11/2025
13 ANNI DOPO – L’ESSENZA DELLO SPORT Due foto. Due momenti separati da 13 anni. Stessa gara, stessa isola, stessa voglia di spingere: Elbaman 70.3. La differenza? L’età, certo. Ma soprattutto la consapevolezza. Nel 2012 affrontai la gara con la forza dell’entusiasmo e l’incoscienza dell’istinto. Nel 2025 l’ho affrontata con la forza della strategia, dell’esperienza, e con 13 anni di vita in più sulle spalle… e nelle gambe e il crono dice 7' in meno! COSA È CAMBIATO DAVVERO * L’allenamento: più mirato, più scientifico, più consapevole. * La programmazione: ogni seduta con un obiettivo preciso. * L’integrazione: la vera svolta per gestire al meglio le energie in gara. * La testa: quella non invecchia, si affila. Diventa più lucida. COSA NON È CAMBIATO La voglia di mettersi in gioco. Di sfidare il cronometro, ma soprattutto se stessi. Perché lo sport non è solo movimento. È vita. È l’idea di avere sempre un obiettivo davanti, un traguardo da raggiungere, una versione migliore di sé da rincorrere. “Lo sport ti tiene vivo. Ti ricorda che puoi sempre migliorare, anche 13 anni dopo.” IRON SNAKE Il viaggio continua. La gara non finisce mai, si evolve. Trasmettere questo spirito è la mia missione da Coach X Asia Warriors Team
02/11/2025
LE RIPETUTE IN SALITA: POTENZA, CONSAPEVOLEZZA E RISPETTO PER LA CORSA La corsa in salita è uno dei mezzi di allenamento più efficaci in assoluto. Permette di ottenere risposte fisiologiche elevate, sia sul piano metabolico che neuromuscolare, migliorando la forza, la resistenza e la tecnica di corsa. Tuttavia, come ogni strumento potente, va maneggiata con attenzione. PERCHÉ SONO COSÌ ALLENANTI La salita costringe il corpo a reclutare un numero maggiore di fibre muscolari di tipo II, quelle più forti e veloci, che normalmente entrano in gioco solo negli sforzi intensi. In questo modo si sviluppa una forza specifica per la corsa, ma con un minor impatto metabolico rispetto alla corsa veloce in pianura. Le salite medie, con una pendenza ideale fra il 5% e l’8%, sono perfette per questo scopo. Si lavora su ripetute da 2 a 3 minuti, con intensità che va dall’85% al 95% dello sforzo massimo, e recupero in discesa, mantenendo un rapporto 1:1 tra lavoro e recupero. ⚠️ I RISCHI DA NON SOTTOVALUTARE I benefici sono enormi, ma anche i rischi: * In salita si può sovraccaricare piede e caviglia. * In discesa, invece, il rischio maggiore è per tendini e articolazioni. Per questo serve un lungo periodo di adattamento prima di inserire le ripetute in salita. Io, ad esempio, ho cominciato a intensificare la corsa a inizio giugno, seguendo una programmazione precisa che mi ha portato fino all’Elbaman 70.3 di fine settembre. Solo ora, con novembre, introduco le ripetute medie in salita, dopo oltre 12–14 settimane di adattamento su corsa regolare e fondo. OGGI IL MIO RITORNO ALLE RIPETUTE IN SALITE Il primo lavoro l’ho fatto su un percorso a me caro: la strada di Monte Oliveto, nel tratto di circa 400 metri che porta al podere delle Bonari. Non ci correvo da 13 anni. Tornarci oggi, con consapevolezza diversa, mi ha ricordato quanto la corsa sia una maestra severa ma generosa: ti restituisce esattamente ciò che le dai, né più né meno. PERCHÉ ORA TOCCA ANCHE A VOI Da questa settimana, anche chi segue la mia linea di lavoro con l’Asia Warriors Team inizierà a inserire le ripetute in salita. Sono allenamenti molto efficaci, ma che vanno presi con i guanti: ascoltate il corpo, rispettate i recuperi e fate attenzione alla tecnica, soprattutto in discesa. “La salita non insegna solo a spingere: insegna a resistere, a controllare, a conoscere i propri limiti.”
19/08/2025
LO SWING: CUORE PULSANTE DEL NOSTRO ALLENAMENTO Nel nostro Lab, lo swing con kettlebell è un esercizio che non manca mai, perché racchiude l’essenza del movimento consapevole e della potenza ritmica. PERCHÉ È COSÌ FONDAMENTALE? * Movimento ad arco e controllo attrezzo-corpo * Lo swing è un gesto armonico che richiede di sentire il kettlebell come un prolungamento naturale del proprio corpo: la vera abilità è domarlo nel ritmo e nel numero di ripetizioni. * Capacità metabolica e condizionamento cardiaco * Eseguito con continuità, lo swing innalza significativamente la frequenza cardiaca, unendo allo sforzo muscolare anche un potente effetto cardiovascolare. * Una forza funzionale, non massima * Non è la forza massimale che cerchiamo, ma una forza resistenza: un corpo ben allenato non deve sollevare montagne, ma sprigionare potenza costante nel tempo. * Lo swing sviluppa la catena posteriore (glutei, posteriori della coscia, core) rendendo l’atleta esplosivo e resistente. IL NOSTRO APPROCCIO NEI PROGRAMMI Nel Lab dell’Asia Warriors Team, lo swing è il perno su cui ruotano i nostri allenamenti: 1. Inizio: mobilità e riscaldamento attivo 2. Serie di swing: qualità del gesto, ritmo e continuità 3. Transizioni fluide: combinazioni di swing con altri esercizi (flow, resistenza, potenza) 4. Cool-down: respirazione e mobilità per chiudere in controllo Così alleniamo la resistenza funzionale, il cuore, la tecnica e la tenuta mentale. Una formula che, pur semplice, regala risultati duraturi. Lo swing è il nostro modo di restare forti, agili e pronti a tutto.
19/08/2025
RAW TRAINING – L’ESSENZA DEL CAMP Allenarsi con gli Asia Warriors significa accettare la sfida del RAW Training. RAW, cioè grezzo, è un approccio che abbandona le comodità delle palestre convenzionali per tornare all’essenza: sfruttare attrezzi non convenzionali con uno scopo preciso, il potenziamento muscolare e mentale. Gli pneumatici diventano protagonisti: non solo nel Tire Flipping, ma anche nel loro trasporto, nelle corse e nei circuiti di resistenza. Ogni movimento richiama lo spirito delle gare a ostacoli, dalle Spartan Race agli eventi OCR, dove catene, pesi e multi-rig sviluppano forza, resistenza e agilità aeree. Il RAW Training è il cuore del nostro Camp: * perché allena la forza reale, quella che serve in gara e nella vita * perché insegna ad adattarsi a qualsiasi attrezzo e a qualsiasi condizione * perché ci ricorda che il corpo umano è la vera macchina, e tutto il resto sono strumenti per tirare fuori il massimo 👉 È questa filosofia che ci accompagna in ogni stagione: crescere, resistere, trasformare il “grezzo” in potenza pura.
18/08/2025
GAMENESS Far parte dell'ASD Asia Warriors Team significa credere nella crescita costante, nella resilienza e nella passione per l’allenamento. I nostri percorsi si sviluppano attraverso: * i Complex con Kettlebell ( la nostra arma ) * le sequenze dell’Animal Flow * i protocolli in stile HYROX * gli allenamenti al Camp, che ci riportano al passato delle Spartan Race e dell'essenza del Raw Training. Cerchiamo sempre di mantenere le abilità acquisite e, allo stesso tempo, di conquistarne di nuove. È questo il nostro spirito: non fermarsi mai. Come i pitbull, portiamo dentro quella gameness che ci spinge a resistere, anche quando le normative sembrano complicare la vita delle piccole realtà sportive, catene che ci legano ad un sistema sempre più complesso. La nostra forza è la partecipazione dei soci-atleti, sia nella presenza costante in allenamento, sia nel sostegno economico che rende possibile continuare il progetto. Grazie alla nuova applicazione di gestione, oggi è possibile versare la quota anche con carta di credito, ricevere fattura detraibile e, dal prossimo gennaio, adeguarsi alla fatturazione elettronica. 🔎 Un punto importante: per legge basta il certificato medico di buona salute per le attività non agonistiche. Tuttavia, noi consigliamo sempre di effettuare il certificato agonistico, perché garantisce controlli più approfonditi e maggior sicurezza, soprattutto considerando che non siamo più ragazzini. 👉 Questo è il nostro modo di resistere e crescere, giorno dopo giorno. Il nostro grido di battaglia è chiaro: RUN LIKE A BULLET Un concetto che ci identifica: BULLET, fusione tra bullet (proiettile) e pitbull. Veloci, resistenti, forti, instancabili.
12/08/2025
HYROX RIMINI 2025 – UN’AVVENTURA DA RICORDARE Questa foto risale a giugno 2025, subito dopo aver concluso le nostre gare HYROX. È stata un’avventura incredibile: il team ha dato tutto, fino all’ultima goccia di energia. Non tutti i compagni sono presenti in questa immagine, ma la nostra squadra era ancora più numerosa, e soprattutto unita dallo stesso spirito: divertirsi, ma allo stesso tempo affrontare la sfida con serietà e determinazione. L’HYROX di Rimini è, per me, un punto speciale. È stato il mio punto di partenza nel 2023 e, da lì, è nata la voglia di coinvolgere altri atleti dell’Asia Warriors Team: prima nel 2024, e ancora di più nel 2025, quando ci siamo presentati più consapevoli e preparati. Questa maturità si è vista nei risultati: più solidi, più rapidi, più determinati. L’HYROX è una gara contro il tempo e contro se stessi. Si può correre in single o in double, due modalità diverse ma con la stessa essenza: dare il massimo negli 8 km di corsa, suddivisi in 8 segmenti da 1 km, intervallati da 8 station di forza. In Italia gli eventi HYROX stanno crescendo velocemente e per noi è chiaro: continueremo ancora per un pò su questa strada. Il vero segreto sarà scegliere con attenzione le gare a cui partecipare e programmare la preparazione in modo da arrivare sempre nelle migliori condizioni possibili, stando attenti al portafoglio!
12/08/2025
LA FORZA CHE NON SI FERMA MAI Questa foto risale al periodo del Covid-19, quando eravamo tutti obbligati a rimanere in casa. Io ho avuto la fortuna di potermi allenare nel mio giardino e, invece di fermarmi, ho aumentato la qualità e l’intensità degli allenamenti. In quei mesi mi sono concentrato in particolare sui protocolli di forza della scuola TAD 013 di Alberto Gallazzi, arricchendo il mio bagaglio tecnico e dedicando grande spazio a uno strumento che considero insostituibile: la kettlebell. Non parliamo della forza massimale che si costruisce con grandi carichi sul bilanciere, ma di forza relativa e funzionale: quella che ti permette di muoverti meglio, di controllare il corpo in ogni direzione e di esprimere potenza in situazioni reali. La kettlebell è uno strumento “vivo” e libero, che va domato. Richiede tecnica, coordinazione e la capacità di gestire il movimento in spazi e traiettorie che un bilanciere non può offrire. Le kettlebell che utilizziamo fanno parte della storia dell’allenamento funzionale in Italia: modelli originali Cross Gym Milano, del grande Maurizio Maddaloni, pioniere del vero allenamento funzionale nel nostro Paese. Per noi, l’allenamento della forza non è mai opzionale: si allena sempre, con i mezzi che abbiamo a disposizione, e la kettlebell resta il cuore della nostra filosofia.
12/08/2025
Animal flow, l'allenamento a corpo libero che libera l'istinto primordiale Si tratta infatti di un movement training che si fonda su sequenze di gesti, salti, slanci istintivi e primordiali. Niente tappetino o attrezzi, basta la voglia di muoversi in libertà, in quadrupedia . I cardini dell'Animal Flow sono sei: Wrist Mobilizations (mobilitazione dei polsi), semplici esercizi progettati per aumentare la flessibilità e la forza dei polsi, in modo da sfruttare l'appoggio e il peso del corpo sulle mani; Activations (attivazioni), posizioni statiche che servono ad abituare e riscaldare il corpo prima di iniziare l'allenamento; Form Specific Stretches (allungamenti specifici), allungamenti che coinvolgono tutto il corpo e prendono spunto dalle diverse posizioni animali, trasformandosi in un'ampia gamma di movimenti; Traveling Forms (forme viaggianti), esercizi che imitano i movimenti animali; Switches (cambi/passaggi), movimenti dinamici eseguiti in sequenza, che permettono di passare fluidamente da una forma all'altra; Flow (flusso), dove si combinano le varie mosse in una sequenza fluida, come in una sorta di coreografia.
11/08/2025
L’ALLENAMENTO CHE NON VA MAI IN VACANZA: LA NOSTRA FILOSOFIA MULTISPORT Per noi, la stagione sportiva dura 365 giorni all’anno. Non esiste “pausa” dall’allenamento, perché il corpo e la mente hanno bisogno di stimoli costanti per mantenere alta la forma fisica e preservare le abilità acquisite. Il nostro approccio multisport nasce da un concetto semplice ma fondamentale: Specializzarsi in una sola disciplina può portare a squilibri, stress articolare e perdita di capacità motorie. Allenarsi in più discipline, invece, permette di: * Mantenere attive tutte le capacità fisiche sviluppate nel tempo * Proteggere le articolazioni grazie alla varietà di movimenti * Sviluppare resistenza, forza, agilità e coordinazione in modo armonico 📆 COME STRUTTURIAMO LA STAGIONE Durante l’anno alterniamo diversi focus: 1. Periodi dedicati alla forza – potenziamento muscolare e stabilità articolare 2. Periodi di acquisizione di nuove abilità – movimenti complessi, coordinazione, tecnica 3. Periodi orientati alla gara – preparazione specifica in base all’evento scelto 4. Fase “vacanza attiva” – quando andiamo in ferie, ricarichiamo le batterie dedicandoci anche ad altre attività come lunghe passeggiate, nuotate senza stress e senza timer, trekking in montagna o giornate attive al mare. Sempre con l’obiettivo di mantenere alto il nostro livello di fitness, ma con un approccio più rilassato. 🏊🚴♂️🥋🏃♂️🏁 L’ATLETA COMPLETO Le discipline che fanno parte del nostro DNA: * Nuoto – resistenza e controllo del respiro * Corsa – base di ogni allenamento, per endurance e forza mentale * Bicicletta – lavoro cardiovascolare e forza nelle gambe * Obstacle Courses – gare a ostacoli per forza, agilità e adattabilità * Arti marziali – esplosività, disciplina e tecnica * Allenamento con attrezzatura minimalista – kettlebell, clubbell, corpo libero * Functional training e flow – per essere pronti a muoversi in ogni direzione 🎯 Il nostro obiettivo Uno stato di forma eccellente che duri tutto l’anno. Che si tratti di preparare una gara, imparare un nuovo gesto tecnico o semplicemente mantenere la salute fisica, la nostra filosofia è chiara: Allenarsi sempre. Allenarsi in tutto. Buone Vacanze Sport !
10/08/2025
IL NOSTRO APPROCCIO CON HYROX Abbiamo scoperto HYROX alla Fiera di Rimini nell’estate del 2023. In pochissimo tempo questo format è diventato uno sport di massa, capace di attrarre atleti di ogni livello. Noi siamo stati tra i primi in Italia a crederci e a dedicargli tempo e preparazione, perché rappresenta alla perfezione il nostro concetto di allenamento ibrido. L’HYROX combina in maniera impeccabile corsa e forza: prevede 8 km di corsa, suddivisi in frazioni da 1 km, alternati a 8 stazioni di esercizi di forza. Un mix perfetto che riflette la nostra filosofia di allenamento, dove la resistenza e la forza convivono e si potenziano a vicenda. Abbiamo reso la nostra sala perfetta per l’allenamento HYROX, acquistando lo SkiErg, il RowErg e utilizzando la slitta (sled) sia in modalità push che pull, così da poter ricreare fedelmente le prove e le sensazioni di gara. Per noi, l’HYROX non è solo una competizione: è una sfida totale che unisce tattica, resistenza e potenza in un unico percorso.
10/08/2025
FOCUS: EQUILIBRIO TRA FORZA, RESISTENZA, COORDINAZIONE E ABILITÀ MOTORIE All'interno della nostra FitRoom, sul tatami, applichiamo protocolli scelti da scuole di eccellenza come TAD 0-13 di Alberto Gallazzi — che nasce da un approccio olistico al performance coaching — e l’Animal Flow di Mike Fitch, per sviluppare movimenti fluidi, adattivi e funzionali. Nei nostri allenamenti strutturati, seguiamo sequenze precise rispettando il ritmo imposto dal mio call-out, con l’obiettivo di allenare movimenti: * precisi, grazie alla tecnica, * resistenti, con basso dispendio energetico, * forti, nella capacità fisica. Questo mix genera il corretto equilibrio motorio, sviluppando un corpo che si muove in modo consapevole, fluido ed efficiente.